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Frascati D.O.C.


Il territorio di produzione del “Frascati” si estende, oltre che nel Comune di Frascati, a cui deve la denominazione, anche nei territori limitrofi di Grottaferrata, Monte Porzio Catone ed in parte di quelli di Montecompatri e Roma, ove le condizioni ambientali ed i metodi di produzione sono identici.

I vitigni da cui proviene il Frascati sono in prevalenza la Malvasia di Candia ed il Trebbiano, anche se c’è una marcata tendenza al recupero dei vitigni antichi.

Nel territorio del Frascati le viti sono allevate a filari o a tendone. Oggi si tende a tornare ai metodi di allevamento più tradizionali: il cazenave ed il gouyot, ma ravvicinando i ceppi e diminuendo la distanza tra le file. In questo modo si ottiene un vigneto più fitto, con un maggior numero di viti per unità di superficie, migliorando la qualità.

La vinificazione delle uve bianche è molto più complessa delle rosse, anche se il prodotto non è generalmente invecchiato. La serbevolezza del Frascati ha trovato quindi nelle nuove tecniche enologiche, ma principalmente nella disponibilità di macchinari e vasi vinari in acciaio inossidabile, il mezzo per affrancarsi da patologie che ne mutava il colore e poi il sapore con l’ossigenazione dovuta agli scuotimenti dei trasporti; pertanto, la scarsa serbevolezza e trasferibilità del prodotto è stata, da molti anni, ormai definitivamente superata ed il Frascati viaggia per tutto il mondo.
Sono molte le aziende che esportano la maggior parte del proprio prodotto. Se il Frascati è diventato un vino “globale” permane ancora il piacere di bere localmente il vino nelle “fraschette”, tinelli ove il produttore era autorizzato a vendere per breve periodo la propria produzione, sino a che il ramo d’albero che li segnalava mantenesse le foglie verdi.
Delizioso rimane il piacere di portarsi alle fraschette qualche cosa da mangiare, tra cui le famose ciambellette o “pupazze”, biscotti raffiguranti schematicamente donne trimammellute poiché uno dei loro seni dava vino.

Il vino “Frascati”, è esclusivamente bianco. È un vino elegante e delicato, e può accompagnare ogni pasto.

Oltre ai tipi “Frascati” e “Frascati Superiore” si produce anche il “Cannellino”. Questo tipo di vino da dessert – esclusivo della zona del Frascati - si ottiene sempre con la base dei vitigni del Frascati, ma scegliendo un terreno vignato che sia in pendio e, possibilmente, costituito da ceneri vulcaniche, localmente chiamate “terrinella” e che abbia un’ottima esposizione al sole. Nel vigneto con tali requisiti, denominato dai viticoltori “pettorina”, l’uva viene lasciata sulla pianta fino a novembre quando, per le favorevoli condizioni climatiche, viene aggredita dalla muffa grigia “botrytis cinerea” - che ne diminuisce l’acidità mentre, per l’appassimento, aumentano gli zuccheri - pertanto, viene definita “muffa nobile” ed il vino che se ne ottiene è un vino bianco dolce, non troppo corposo e, similmente agli altri tipi di Frascati, è particolarmente leggero al gusto e possiede una sua eleganza e piacevolezza che lo rendono inconfondibile.

Il “Cannellino” deve la sua denominazione, tra le tante ipotesi, alla facilità con cui questo vino scorre dalla cannella della botte.
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