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Nome
Basilica di S.Maria di Grottaferrata

Epoca di edificazione
XI sec.

Localizzazione
Corso del Popolo, 128

Visitabilità
la chiesa è aperta tutti i giorni dale 8:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 18:00

Accessibilità
dalla Via anagnina poco prima di arrivare nel centro storico si svolta a destra per V.le S. Nilo dove si può parcheggiare

Segnaletica
di tipo turistico

Assistenza visite guidate
si eseguono visite guidate in italiano ed inglese per ulteriori informazioni contatare il numero di tel. 06 9459309

Materiale esplicativo
l'abazia ha una ricca biblioteca e dispone di guide e depliants illustrativi
Chiesa di Santa Maria
All'interno del recinto conventuale è la Chiesa abbaziale, consacrata nel 1024 da papa Giovanni XIX (1024-1032 dei Conti di Tuscolo) alla Madonna; il suo aspetto attuale è il risultato di un lungo lavoro di restauro compiuto all'inizio del secolo, che ha riportato la costruzione allo stato originario.

La chiesa è preceduta da un portico con colonne di travertino e presenta una facciata decorata da un rosone gotico risalente al XIII secolo, mentre a destra si eleva un alto campanile decorato da marmi policromi e bacili di maiolica; prima di entrare all'interno si passa nel nartece in cui è posto un fonte battesimale di marmo, risalente alla prima fase della Basilica, decorato da scene inerenti al battesimo. Coevi ad esso sono: la porta di accesso, forse proveniente da una delle chiese di Tuscolo, con battenti in legno di cedro, e il mosaico con Cristo in trono fra la Madonna e S. Giovanni Battista soprastante l'entrata. L'interno, diviso in tre navate, è il risultato dei numerosi interventi che si sono succeduti nel corso dei secoli e che ne hanno chiaramente modificato l'aspetto originario. Della decorazione originale sussiste ancora il mosaico sull'arco absidale, che rappresenta la scena della Pentecoste con i dodici apostoli disposti ai lati di un trono, in cui è rappresentato l'Agnello divino.

Ad una fase successiva appartengono, invece, i resti di un ciclo di affreschi con temi sacri, fra cui la Trinità, conservati però solo in parte. Grandi trasformazioni avvennero nel XVI secolo, con i commendatari Farnese; fu costruito il soffitto a cassettoni e fu rinnovata completamente la cappella sul lato destro della chiesa, affidando l'incarico a Domenico Zampieri detto il Domenichino. L'interno è decorato con storie riguardanti S. Nilo e S. Bartolomeo e, sull'altare, una tela di Annibale Carracci rappresenta la Madonna col bambino tra S. Nilo e S.Bartolomeo.

Nel 1665, il cardinale Francesco Barberini fece costruire una "Macchina" per adornare l'altare maggiore in cui fu inserita l'icona della Madonna, di origine orientale e datata al XIII secolo.

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